Federica Molly
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Federica Molly

23 Aprile 2019


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8 miti da sfatare sul sonno

Otto luoghi comuni sul riposo sfatati da una ricerca americana

Una recente ricerca condotta dalla Scuola di Medicina dell’Università di New York ha analizzato oltre 8000 siti web per trovare 20 tra i miti, i luoghi comuni più diffusi sul sonno. Dopodiché, grazie a un team di esperti in medicina del sonno, hanno proceduto a sfatarli, uno per uno. Rebecca Robbins, una delle ricercatrici che hanno condotto lo studio, ha detto che “il sonno è una delle cose più importanti che possiamo fare, ogni notte, per migliorare la nostra salute, l’umore, il benessere e la nostra longevità”. Un’affermazione semplice e condivisibile, che indica quanto l’argomento stia a cuore delle persone, soprattutto in un’epoca in cui dormire poco, e male, sembra essere diventata la norma.

Tra i 20 miti sfatati dalla ricerca, ne proponiamo otto.

1.A una persona adulta non servono più di cinque ore di sonno

Secondo i ricercatori, questo è stato uno dei miti più diffusi, e facili da sfatare, che hanno trovato. Numerose ricerche scientifiche dimostrano infatti che dormire 5 ore, o meno, per notte può avere gravi ripercussioni sulla salute, compresi problemi cardiovascolari e mortalità più elevata. Secondo il team, questa è l’abitudine più rischiosa, se protratta nel tempo.

2.Russare non dà problemi

Un mito sfatato almeno in parte. Russare, infatti, non è necessariamente pericoloso, ma può comportare rischi di apnee notturne, un disordine del sonno potenzialmente molto serio (può provocare infarti e altri disturbi). I dottori incoraggiano quindi a non ignorare gravi problemi nel russare.

3.Bere alcol prima di coricarsi aiuta ad addormentarsi

Abitudine forse più consolidata in ambito anglosassone, ma non disdegnata neanche in Italia: farsi un goccetto prima di andare a dormire. Favorisce un buon riposo? In realtà no. Può aiutare ad addormentarsi, ma influisce negativamente sulla qualità del sonno, perché diventa più difficile raggiungere la fase profonda (ma anche la fase REM) del sonno. Aiuta forse a dormire, ma non a riposarsi.

4.Se fatichiamo ad addormentarci, meglio rimanere a letto

8 miti da sfatare sul sonno

Falso. Se non riusciamo ad addormentarci ma rimaniamo tra le coperte assoceremo il letto all’insonnia, soprattutto se questo capita spesso. In media servono 14-15 minuti per addormentarsi. Se ci mettiamo più tempo è consigliabile cambiare ambiente, alzarsi, fare qualcosa di poco impegnativo (il team consiglia di piegare i calzini) però rigorosamente con le luci basse.

5.Guardare la televisione a letto è rilassante

Anche se spesso ci addormentiamo davanti alla TV, guardare la televisione non ha davvero un effetto relax. Possono infatti essere fonti di stress e, inoltre, emettono luce blu anche da spenti, che tiene attivo il nostro cervello e rende più difficile un sonno ristoratore.

6.Il corpo si abitua a dormire meno

Mito vero solo per i primi giorni. Secondo gli esperti, possiamo anche abituare il nostro organismo a funzionare con meno riposo, e possiamo anche avvertire meno sonnolenza del previsto. Le nostre performance, soprattutto a lungo andare, ne risentono pesantemente. Addirittura anche la salute è intaccata: i lavoratori notturni (che dormono di giorno, ma meno ore rispetto a ciò che servirebbe) hanno tassi di mortalità più alti, e una maggiore incidenza tumorale.

7.Posticipare la sveglia è meglio che alzarsi subito

“Altri cinque minuti!” Quante volte, suonata la sveglia, l’abbiamo posticipata o premuto snooze per dormire ancora qualche minuto? Secondo i ricercatori questa strategia non aiuta il riposo. Se torniamo a dormire, infatti, il sonno sarà di bassa qualità, e rischieremo di svegliarci più affaticati di prima. Secondo Robbins, la soluzione migliore è alzarsi il prima possibile per godersi la luce del giorno.

8 miti da sfatare sul sonno

8.Dormire fino a tardi nel fine settimana è una pessima idea

In questo caso c’è stato un pareggio, perché questo è uno dei miti che non ha trovato d’accordo i ricercatori. Dormire a lungo, solo nel weekend, può infatti rompere il ritmo circadiano (sonno – veglia) per alcune categorie di persone, ma essere fonte di benessere per altre.

In definitiva anche sul sonno, come su tanti altri argomenti medici, serve una maggiore informazione, perché un riposo di buona qualità e regolare è indispensabile per essere in buona salute, vivere più a lungo e prevenire l’insorgenza di tanti diversi disturbi.